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Una mattina come tante altre, rientrando a casa dopo aver sbrigato le commissioni,
mi venne in mente di fermarmi a salutare una cara amica che non vedevo da un po’.
Marisa, una bella signora molto efficiente, precisa, curata, una casalinga D.O.C..
Fu contenta di vedermi e mi invitò ad entrare per un caffè, le faccende più urgenti
le avevamo sbrigate entrambe e potevamo dedicare del tempo a spettegolare.
Era da un bel po’ che non ci vedevamo e avevamo tante cose da raccontarci e da chiederci,
cominciammo subito a darci da fare.
Ci accomodammo in cucina, e mentre Marisa preparava il caffè ci scambiammo le prime notizie.
Subito dopo essermi comodamente seduta, la mia attenzione diventò ballerina,
non riuscivo a tenere il filo del discorso, qualcosa mi distraeva ma non capivo cosa.
Conosco benissimo gli ambienti della casa di Marisa, erano sistemati come
sempre eppure qualcosa di nuovo doveva esserci.
Notai infatti dopo aver osservato bene che sul piano d’appoggio della cucina,
nei pressi dei fornelli, c’era un vasetto di vetro.
Bhe! Che c’è di strano? In cucina è normale che ci siano i vasetti di vetro,
con le provviste però! Sii!
Qui nel Salento sotto vetro ci mettiamo quasi tutto.
Olive in salamoia, melanzane sott’olio, pomodori secchi, giardiniera sottaceto,
funghi e carciofi sottolio, ma che Marisa ci mettesse anche le biglie di vetro stentavo a crederci.
Che caspita ci facevano quelle biglie nel vasetto di vetro?
Nella cucina di Marisa poi!... Dove tutto ha un posto e un ordine maniacale quasi quasi insopportabile.
Che si stia ammalando… di qualche brutta malattia mentale, pensai.
Mentre pensavo questa cose, gli occhi non si staccavano dal vasetto e Marisa
si accorse che non stavo ascoltando quello che Lei mi diceva.
“Parlo da sola?” Mi chiese. “Ti vedo assente… a cosa stai pensando?
Cosa stai fissando così insistentemente?”
“Hai ragione Marisa”, risposi, “perdonami, ma non riesco a fare a meno
di notare quel vasetto con dentro le palline di vetro, lì vicino ai fornelli.
Che moda è questa? con l’avanzare dell’età, sta forse cominciando la sclerosi o l’alzheimer?”
“Ma noo!” rispose, e mi spiegò l’arcano.
In pratica era successo questo: qualche giorno prima si erano finite le olive riposte dentro
quel vasetto e pulendo le stoviglie, subito dopo pranzo, si era formato un po’ di disordine.
Marisa è molto affezionata ai fiammiferi e nonostante possieda una invidiabile collezione di
accendigas, deve tenere per forza delle confezioni di fiammiferi a portata di mano, lei dice
che non si sa mai.
Quel giorno, per evitare che i pacchetti di fiammiferi si perdessero nel
disordine o si bagnassero, li poggiò sul vasetto di vetro e la cosa le piacque e decise di
promuovere il vasetto da contenitore di olive a portafiammiferi. Ecco tutto.
A questo punto, voi penserete che quella strana sia Marisa? Seguitemi nel racconto....
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Il portafogli - La bicicletta rossa
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